Palazzo del Principe – la sontuosa dimora che Andrea Doria volle costruire ed arricchire di affreschi, arazzi ed argenti quale simbolo della sua posizione di “signore di fatto” di Genova, un unicum nella storia della città – godeva di uno status eccezionale anche sotto il profilo cerimoniale. Il consueto sistema di ospitalità ufficiale della Repubblica genovese, che dal 1576 aveva sostituito i singoli provvedimenti di precettazione delle case con un più organico sistema di “rolli” nei quali erano suddivisi i palazzi da offrire ai visitatori illustri, contemplava un’eccezione al livello più alto: gli Asburgo, durante i loro soggiorni genovesi, furono sempre alloggiati nel Palazzo del Principe, ospiti, anche a livello ufficiale, dei Doria, non della Repubblica.
L’incontro si propone di mettere a confronto le sedi e gli apparati degli “hospitaggi” dei Doria e quelli delle altre dimore patrizie, comprese invece nella rete dei Rolli, attraverso alcuni esempi paradigmatici.
A partire dal soggiorno dell’imperatore Carlo V nel 1533, per il quale fu portato a termine in gran fretta il ciclo di affreschi e di stucchi eseguito da Perino del Vaga e dai suoi collaboratori, le visite degli Asburgo furono sempre occasione di arricchimenti artistici per il Palazzo del Principe. In parallelo all’acquisto di nuovi tessili di pregio, di oggetti preziosi e di opere d’arte, vennero proposti percorsi cerimoniali interni al tessuto urbano scanditi da archi di trionfo e magnifici apparati effimeri, e festeggiamenti sfarzosi che coinvolgevano in primo luogo il ceto dominante, ma anche il popolo, nel ruolo di spettatore della maestà dello stato messa in scena con il massimo sfarzo.
Galleria Aurea,
Palazzo del Principe
Piazza del Principe 4, Genova