ANTONIO ALLEGRI detto CORREGGIO

Allegoria della Virtù

149,5 x 85,5 cm; tempera su tela (FC 265)

Superbo autografo del protagonista del Rinascimento parmense databile al 1525 fu nel celebre studiolo mantovano di Isabella d’Este, per passare nella collezione Aldobrandini nel 1603. Il dipinto Doria Pamphilj fu lasciato incompiuto per ragioni ignote. Rispetto alle coeve tempere su tela, questa ha una superficie più liscia, ottenuta con una preparazione di maggior spessore e fragilità, che si rivelò adatta a stendere lo sfumato e le velature dolci tipiche del Correggio. Composizione ed iconografia sono complesse e negli inventari antichi l’opera è descritta come un “concerto di varie figure di donne”. Gian Lorenzo Bernini verosimilmente scolpì la “Verità svelata dal Tempo” (Roma, Galleria Borghese) ispirandosi a quest’opera.