
Venere, Marte e Cupido
118 x 151 cm; olio su tela (FC 321)
Il sensuale soggetto ha riferimenti mitologici piuttosto diffusi fra le corti del Rinascimento: rappresenta Venere, Marte e Cupido, vale a dire il messaggio universale della supremazia dell’Amore sulla Guerra. In secondo piano una quinta di paesaggio naturalistico, denso di ombre nella vegetazione, mostra una vocazione che accompagnerà la lunga carriera di questo grande artista veneto, sensibilmente influenzato dalle soluzioni manieristiche tosco-romane, percepibili qui nella posa instabile delle figure. L’esecuzione di questa favola mitologica di straordinaria ricchezza cromatica si data in genere fra il 1550 e il 1560. La tela, firmata “O. Paridis / Bordono”, è in ottime condizioni e, verso il 1984, con un restauro fu liberata da una ridipintura a carattere censorio sul décolleté della dea.