Doppio ritratto
77 x 111 cm; olio su tela (FC 130)
Nonostante le diverse letture, l’opera raffigura con tutta probabilità i due letterati veneti Agostino Beazzano e Andrea Navagero, ritratti con straordinaria abilità, durante un viaggio a Roma nel 1516, dove dovettero conoscere Raffaello. Il capolavoro appartenne a Pietro Bembo, in casa del quale lo vide Michiel nel 1521, per poi essere donato dal cardinale umanista al suo discepolo Beazzano nel 1538. Il quadro dovette far scalpore fra gli uomini illustri del mondo veneziano contemporaneo e veneziano è lo stile adottato da Raffaello con straordinaria sicurezza. La tavolozza vibrante ed intensa e l’illuminazione fortemente contrastate delle due figure, hanno fatto pensare ad un’influenza o partecipazione all’impresa di Sebastiano dal Piombo. L’opera giunse alla collezione Pamphilj con la quadreria Aldobrandini, cui apparteneva fin dal 1603.