L’Archivio
Grazie al ruolo che i Doria e i Pamphilj hanno avuto per secoli nella storia italiana, il ricchissimo Archivio storico Doria Pamphilj oggi non costituisce una raccolta di documenti relativi semplicemente alla storia e agli affari della famiglia, ma è un bene di considerevole interesse nazionale.
L’Archivio è costituito da decine di migliaia di documenti appartenenti a diverse famiglie principesche italiane confluiti, grazie a unioni matrimoniali e lasciti ereditari, in un unico fondo di rilevanza eccezionale.
L’archivio Doria si formò a Genova per iniziativa dell’ammiraglio Andrea Doria (1466-1560) e comprende documenti cartacei e pergamenacei prodotti tra il IX e il XX secolo nei diversi feudi della famiglia. Giovanni Andrea II Doria nel 1627 arricchì l’archivio di famiglia con il Fondo Landi, acquisito grazie al matrimonio con Maria Polissena, unica erede di Federico Landi principe di Valditaro e signore di Bardi e Compiano.
I Pamphilj dovettero molta della loro fortuna ad un’accorta politica matrimoniale. Tra le unioni più celebri si ricorda quella tra Pamphilio Pamphilj e Olimpia Maidalchini nel 1612, che diede di fatto origine alla dinastia e che, grazie all’abile gestione del patrimonio famigliare da parte della nobildonna viterbese, consentì a Giovanni Battista Pamphilj di divenire papa con il nome di Innocenzo X (1644-1655). Un legame altrettanto importante fu quello, celebrato nel 1647, tra il principe Camillo, spogliatosi della porpora cardinalizia, e Olimpia Aldobrandini principessa di Rossano ed erede di uno dei più rilevanti patrimoni finanziari ed artistici italiani. Un altro matrimonio illustre fu celebrato nel 1671 tra Giovan Battista Pamphilj e Violante Facchinetti, che portò con sé l’archivio di famiglia oltre a dipinti eccellenti che confluirono nella collezione. Nello stesso anno si unirono in matrimonio il principe genovese Giovanni Andrea III Doria Landi e la pronipote di Innocenzo X, Anna Pamphilj. Fu tale felice unione che portò, cento anni più tardi, alla fusione dei fondi che compongono l’attuale Archivio Doria Pamphilj, che continuò ad accrescersi grazie ai documenti prodotti dalle diverse generazioni della famiglia fino ai nostri giorni.
L’aspetto attuale dell’Archivio si deve all’architetto di palazzo Andrea Busiri Vici intorno al 1876, quando tutta la documentazione conservata a Genova, nei feudi famigliari e nelle diverse proprietà italiane venne fatta confluire a Roma e qui sottoposta ad inventario sommario.
L’Archivio Doria Pamphilj è aperto alla consultazione degli studiosi con comprovata attività scientifica di ricerca previo appuntamento (si prega di contattare la Direzione all’indirizzo: archivio@doriapamphilj.it).