VILLA DEL PRINCIPE
Palazzo di Andrea Doria
Andrea Doria
(1466-1560)
Andrea Doria (1466-1560), iniziò la sua carriera come capitano di ventura. Diventato ammiraglio, prestò i suoi servizi al re di Francia Francesco I, a Papa Clemente VII e, dal 1528, all’imperatore Carlo V. Fu il sodalizio con l’Asburgo a determinare la fortuna del Doria e della Repubblica di Genova. Andrea Doria si distinse in qualità di committente; insieme alla moglie Peretta Usodimare diede vita ad una corte rinascimentale che rimase un modello per la storia genovese.
Giovanni Andrea I Doria
(1540-1606)
Giovanni Andrea I Doria (1540-1606), figlio di Giannettino, vittima della congiura dei Fieschi, divenne il successore di Andrea Doria e alla morte dell’avo ereditò la squadra di galere, le cariche, i feudi e la dimora di Palazzo del Principe. Si distinse in qualità di committente, ampliando ed arricchendo Villa del Principe e gli altri palazzi di sua proprietà; insieme alla moglie Zenobia fondò e rinnovò numerosi edifici religiosi nel segno di una profonda devozione cattolica di stampo controriformistico.
Giannettino Doria
(1510-1547)
Giannettino Doria (1510-1547), figlio di Tommaso, cugino primo di Andrea, venne designato dall’ammiraglio quale suo erede. Egli fu protagonista di una brillante carriera sul mare, partecipando ad importanti spedizioni contro le armate ottomane. Morì colpito da un colpo di archibugio durante la congiura dei Fieshi. Nel ruolo di successore di Andrea gli succedette il figlio primogenito Giovanni Andrea I.
Andrea II
(1570-1612)
Andrea II (1570-1612), primogenito di Giovanni Andrea I e Zenobia del Carretto, continuò l’attività paterna, impegnandosi nella lotta ai Turchi sul Mediterraneo. Sposò Giovanna Colonna, nipote del principe romano Marcantonio e insieme alla moglie accolse al Palazzo di Fassolo l’arciduchessa Margherita d’Austria, di passaggio a Genova durante il suo viaggio verso la Spagna.
Giovanni Andrea II Doria
(1607-1640)
Giovanni Andrea II Doria (1607-1640), nato con il nome di Pagano, subentrò al fratello maggiore prematuramente morto nella linea ereditaria del casato. Una accurata politica matrimoniale lo unì a Maria Polissena Landi, la quale portò in dote i feudi di Bardi e Compiano in Val di Taro. Morì in giovane età a la sua eredità passò al figlio primogenito della coppia, Andrea III.
Maria Polissena Landi
(1608-1679)
Maria Polissena Landi (1608-1679) andò in sposa a Giovanni Andrea II Doria nel 1627, portando in dote i feudi di Bardi e Compiano. Rimasta vedova in giovane età si occupò di gestire ed amministrare i beni famigliari, oltre che provvedere all’educazione del figlio che divenne principe con il nome di Andrea III.
Andrea III Doria Landi
(1628-1654)
Andrea III Doria Landi (1628-1654), fu cresciuto dalla madre Maria Polissena Landi, la quale resse il casato sino al compimento della maggiore età del figlio. Nel 1652 Andrea sposò Violante Lomellini, figlia di Nicolò, senatore della Repubblica e nipote di Giacomo, doge nel 1625, e unica erede di questo influente ramo famigliare. Andrea morì prematuramente lasciando nelle sue volontà testamentarie la tutela del figlio Giovanni Andrea III, nato nel 1653, e la reggenza del casato alla moglie Violante.
Violante Lomellini
(1632-1708)
Violante Lomellini (1632-1708) sposò Andrea III Doria Landi nel 1652. Appena ventunenne rimase vedova e, su disposizione testamentaria del marito, dovette occuparsi della gestione del patrimonio famigliare e della tutela del figlio, futuro Principe Giovanni Andrea III. A causa di una violenta epidemia di peste che investì Genova e la Liguria, Violante e il figlio si ritirarono a Loano, Proprio qui, nella chiesa del Carmelo, fu sepolta dopo la morte che la colse nel 1708.
Giovanni Andrea III Doria Landi
(1653-1737)
Giovanni Andrea III Doria Landi (1653-1737), figlio di Andrea III e Violante Lomellini, ereditò il casato Doria al compimento del diciottesimo anno. Nel 1671 si unì in matrimonio alla giovane nobildonna romana Anna Pamphilj, nipote di papa Innocenzo X. Le nozze, in occasione delle quali Villa del Principe fu arricchito di nuove opere d’arte, garantirono ai Doria l’eredità del patrimonio pamphiliano: circa un secolo dopo il matrimonio tra Giovanni Andrea ed Anna, con l’estinzione della linea romana della famiglia Pamphilj, i principi di Melfi trasferirono nell’Urbe la loro residenza e aggiunsero al proprio cognome quello romano.
Giovanni Andrea IV Doria Landi
(1704-1764)
Giovanni Andrea IV Doria Landi (1704-1764) sposò Eleonora Carafa, erede di una famiglia napoletana di antica nobiltà, dopo essersi unito in prime nozze con la consanguinea Teresa Doria Del Carretto. A seguito della morte dell’ultimo principe Pamphilj (1761), Giovanni Andrea IV ricevette l’eredità del casato romano in quanto erede di Anna Pamphilj e nel 1761 si trasferì nell’Urbe.
Giorgio Doria
(1708-1759)
Giorgio Doria (1708-1759) venne nominato cardinale nel 1743 e in seguito venne nominato legato di Bologna. Nel 1754 fece ritorno all’Urbe, dove continuò le sue attività sino al conclave che nominò papa Clemente XIII.
Antonio Maria Doria Pamphilj Landi
(1749-1821)
Antonio Maria Doria Pamphilj Landi (1749-1821) fu eletto cardinale nel 1785, insieme al fratello Giuseppe. Durante la sua carriera palesò le sue posizioni filofrancesi che lo portarono ad appoggiare Napoleone.
Giuseppe Doria Landi
(1751-1816)
Giuseppe Doria Landi (1751-1816), dopo aver ricevuto la porpora cardinalizia insieme al fratello Antonio nel 1785, ricevette la carica di segretario di Stato, grazie alla quale fu impegnato nella definizione dell’accordo di pace tra lo Stato Pontificio e la Francia. Fu questa l’occasione per il cardinale di esprimere le sue posizioni filofrancesi che si consolidarono con la fiducia a Napoleone. A seguito della caduta di quest’ultimo e in conseguenza alle inimicizie che le sue simpatie francesi gli avevano procurato nella curia romana, Giuseppe fu costretto a dimettersi.
Andrea IV Doria Pamphilj Landi
(1747-1820)
Andrea IV Doria Pamphilj Landi (1747-1820), battezzato a Genova con il nome di Giorgio, si trasferì a Roma con la famiglia nel 1761. Si distinse per la sua passione negli studi musicali, nella poesia e nella letteratura. Diede avvio ad un rinnovamento del Palazzo pamphiliano, che venne ristrutturato ad opere di alcuni tra gli architetti più importanti di quegli anni. Andrea sposò Leopoldina di Savoia Carignano, figlia del principe Luigi Vittorio, con la quale abitò il palazzo romano che divenne teatro di sontuosi ricevimenti. Alla morte di Andrea IV, avvenuta nel 1820, la sua eredità passò al secondogenito Luigi, che assunse il nome di Giovanni Andrea V.